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Born to run

Copertina del libro

#BAM2014: Indizi dell'avvenuta catastrofe

Quando ho corso la mia prima maratona sono arrivato al traguardo probabilmente in uno stato di estasi.

Zero dolori (mi ha fatto impressione vedere tanta gente sdraiata all'arrivo che manco un campo di battaglia) e soprattutto zero stanchezza. 

Forse perché non ho corso guardando l'orologio per tutto il tempo, forse sono stato distratto dagli applausi e dagli incitamenti della gente o da quegli angoli di città che non conoscevo. 

Non so. 

Sta di fatto che un'impresa titanica e quasi impossibile si è trasformata in uno sforzo più o meno faticoso ma tutto sommato piacevole.

Allora mi son chiesto: ma davvero l'ho corsa tutta, proprio io?

Ho detto, vah, forse è il caso che ne faccia un'altra. Penso sia normale tentare di replicare, voler confermare a se stessi che non è stato un caso fortuito.

Mi sono iscritto alla Brescia Art Marathon (ah, sono il pettorale 147, non so perché ma prima avevo il 146).

Ci saranno meno atleti, meno spettatori, meno distrazioni.

Brescia, dove giocherò tutte le mie carte su tristissime strade parallele all'A4, con qualche chilo in più sulla panza e una preparazione ben al di sotto del temutissimo livello alla-cazzo-di-cane™.

Sì, ho la testa da altre parti, le gambe di Pinocchio e l'entusiasmo di Carol Beer.

Stando al countdown riportato in homepage mancano 9 giorni, 22 ore e 22 minuti. Non so come andrà a finire, ma così a pelle in questo momento l'ipotesi più accreditata è "Torino è stata una botta di culo, una su un milione di milioni".

#longroadtoturin: 100 days of rock

Mancano poco più di 100 giorni, le cose si fanno serie e pesanti.

Dall'ultimo resoconto qualcosa è cambiato, in meglio e in peggio.

Partiamo dal peggio. Il 13 marzo, proprio nel momento in cui tutto il mondo era con il fiato sospeso per l'elezione di Papa Francesco, proprio in quell'esatto momento io stavo cadendo sull'asfalto, inciampando su un tombino. A parte il sangue perso e le cicatrici che si vedono appena prendo un pochetto di sole, sono stato fermo per un bel po' per colpa di una storta alla caviglia destra che ancora oggi si fa sentire (e che scaramanticamente ignoro).

Ahia

Tre, forse quattro settimane in cui mi sono abbattuto, in cui sono ingrassato, in cui ho perso motivazioni.

Del resto se anche il destino rema contro di me tanto vale abbandonare e 'fanculo a tutti, è stato bello, ci ho provato ma ora lasciatemi qui a marinare con un pacco di patatine, una birra e un cofanetto con tutte le puntate di Game of Thrones.

Il mio corpo sembrava una supernova in piena espansione anche se mangiavo frutta, verdura, frutta e verdura. Ho ricominciato a correre controvoglia - più per obbligo che per divertimento.

La caviglia mi faceva veramente male e spesso tornavo a casa a piedi. Sono riuscito a fare un solo "lunghetto" di 24 chilometri ma nella borraccia c'era acqua e antidolorifico.

Dovevo cambiare qualcosa.

Ho deciso di contattare una nutrizionista (o dietologa, o quello che è: qualcuno che ti dice "magna de meno" e in cambio vuole tanti tanti tanti soldi). Invece la magia e la piacevole scoperta.

  • Ok Sig. Blini, la obbligo a mangiare pasta tutti i giorni, e la sera — ogni sera — carne o pesce.
  • Mi sta prendendo per il culo?
  • No, no, provi.

Proviamo.

Risultato: 10 chili persi in 40 giorni, così, nel nulla. Certo, ci sono giorni in cui mi mangerei pure una sparachiodi carica, ma che ci devo fare, è la mesta vita del grassone.

Insomma, se procede così per novembre dovrei (uso il condizionale) essere un figurino con un BMI accettabile per le mie ginocchia.

Poi ho comprato le scarpe nuove. Sono tornato alle Mizuno, finalmente. Sono tornato a poggiare i piedi correttamente, con le altre correvo esclusivamente poggiando i metatarsi. Sembravo una ballerina obesa.

Nexus 7

Infine ho scoperto anche che mi han dato il pettorale, sono il numero 163. Ecco una foto di come mi sento:

163

Insomma, non è facile. Ma ci provo lo stesso.



(si ringrazia Eve Astrid Andersson per la foto della pecora)