#longroadtoturin: come preparare una maratona alla viva il parroco

di @lucianoblini ♦ Tempo di lettura stimato: 1 minuto
Una quaresima, praticamente 40 giorni. Questo è quello che manca da oggi fino al 17 Novembre, giorno in cui tutto questo delirio finirà.

Sì, perché non la sto vivendo molto bene.

Le intenzioni come al solito c'erano tutte: ah, avevo scaricato la mia bella tabella degli allenamenti, me l'ero proprio segnata addirittura su Google Calendar. 
Guai a sgarrare un solo allenamento, sciagura a me. Ricevevo SMS minacciosi verso le 8 di mattina tipo "30' risc. 8X1000 a 5'06", e la sera in qualche modo dovevo farli.

Son durato tre giorni, forse quattro: ero partito tutto gasato, stasera mi faccio un'ora e quaranta come da tabella, cascasse il mondo.
Invece la noia totale: correre è una delle attività più belle della vita, forse la seconda o la terza. 
Ma se si è "obbligati" a farlo a comando è una tortura.

Deluso dalla mia mancanza di volontà ho buttato via tutte le tabelle, gli SMS e chissenefrega: ho iniziato semplicemente ad allungare le distanze. 
Lo so, sono un cretino, se le tabelle sono state inventate un motivo ci sarà. 

E' tutta una questione di testa, suppongo, ma i pensieri ultimamente son sempre gli stessi.
Corro e ripeto "42, 42, 42, 42, 42" (sì, ometto i 195 metri per pigrizia). 
Sembro Deep Thought che deve formulare la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto.

Arrivo a 10 Km e penso: dovrei correrne 4 volte tanto. 
A 20 traggo le stesse conclusioni, e dico "impossibile, dovrei correrne altrettanti e sono scoppiato".
Poi mi fermo stremato, faccio due passi, recupero il fiato e mugugno: "ecco, forse avrei avuto gambe almeno per altri 10". 

E quindi mi incazzo.

Non lo so. A volte mi sembra tutto così impossibile. A volte solo difficile, confusionario.

Quanto vorrei davvero comprendere il motto "Demons are forgotten, Krakens are slain, and Blerches are silenced". 
Ah ma ci arriverò, in qualche modo ci arriverò.
 

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