Adidas Supernova Sequence 3 - recensione

di @lucianoblini ♦ Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Adidas supernova sequence 3

Adidas
mi ha dato l’occasione di provare e testare le scarpe Supernova Sequence 3, una possibilità che mi ha imbarazzato non poco — sia perché non sono un corridore provetto, sia perché a me basta che le scarpe “non facciano male”.Proviamoci lo stesso.

Le Supernova Sequence 3 sono di categoria A4, stabili, con supporto all’eccessiva pronazione.Al primo impatto sembrano molto massicce, per scrupolo le ho pesate e sono 362 grammi l’una — non molto rispetto alla sensazione in palmo di mano: hanno una suola piena e molto alta, e imbottiture ovunque con inserti di pelle molto estesi — sono scarpe curate come se fossero da passeggio.
Alla fin fine sono solo 30 grammi in più rispetto alle scarpe che utilizzo abitualmente, non credo che vadano ad impattare nei miei già lentissimi tempi di corsa. Non ho di queste velleità, per ora.

Rispetto a tutte le altre scarpe che si vedono nei negozi, le Supernova sono molto più sobrie sia nei colori che nella disegno del battistrada, il che non è un male.

Se proprio devo trovare una pecca nel design, ecco, dato che corro di sera un po’ di materiale riflettente in più non mi sarebbe dispiaciuto, soprattutto nella parte frontale. Una volta indossate l’imbottitura c’è e si sente: il piede è completamente fasciato, soprattutto intorno alla caviglia. Sono calde e protettive: fortunatamente una bella sensazione — con questo clima da lupi. Per il test su strada ho scelto un percorso di circa 14 chilometri, il più possibile variegato, con qualche sentiero sterrato, asfalto, pavé e sanpietrini. Ah, ovviamente un percorso scenico e bellissimo da fare in qualsiasi stagione.

Purtroppo ha piovuto per tutta la durata della prova su strada, con forti acquazzoni soprattutto nel rientro a casa.La comodità delle scarpe è eccezionale: sono molto ammortizzate, la suola è molto più gommosa rispetto a qualsiasi altra scarpa da me utilizzata finora. Una volta abituato a questi nuovi ingombri, con tanto materiale intorno al piede sembra di correre sui binari: il piede poggia sempre in maniera ottimale, sia su asfalto che su sterrato.Arrivo alle prime salite e mi rendo conto di non essere abituato ad una suola così massiccia e importante: io che corro in salita “in punta di piedi” mi sento spaesato. Il piede è completamente controllato dalla suola, e noto che corro in maniera diversa dal solito. Il tallone mi poggia a terra, non faccio fatica, ma non riesco subito a focalizzare cosa succede di “diverso”: arrivato sul piano però non ho riscontrato gli usuali, piccoli dolori ai polpacci. Dovrò certamente abituarmi a questo cambiamento. Se la torsione longitudinale mi ha convinto sin da subito, questa inaspettata rigidità alla flessione orizzontale della suola la vorrei provare e sperimentare su un sentiero molto più impervio di quello fatto ieri, giusto per capire se è un pregio o un difetto. La discesa invece è stata fantastica: ho corso su una strada pavimentata due secoli fa, sotto la pioggia battente, su tappeti di foglie fradice. Nessuna sbavatura, zero tentennamenti, io, che ho paura boia di cadere e rotolare fino a valle.Due note sulla suola: il notevole spessore ha fatto sì che il piede rimanesse sempre asciutto anche se sono finito a piè pari in un paio di pozzanghere, e il sobrio disegno del battistrada non ha collezionato sassolini e fango. Alla partenza pensavo di arrivare a destinazione con due macigni freddi e fradici in pendant con la felpa ormai inzuppata, invece i miei piedi sono rimasti abbastanza protetti.Quindi — a conti fatti — queste scarpe le utilizzerò certamente nei prossimi mesi prediligendone l’uso per i lunghi / lunghissimi, magari su strada, in occasione di tutte quelle volte che non ho voglia di “pensare troppo alla corsa”, come quando ci si accomoda su un divano dopo una lunga giornata faticosa. Solo che ecco, alla fin fine si corre, si suda, si fatica — ma questa volta lo si fa un po' più comodi. Ultima piccola nota: sia sulla scatola che sulle scarpe c’era la segnalazione di una nuova campagna Adidas, a better place, che non è ancora on-line. Peccato. 

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